Biografías
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Bárbara Campanini (Barbarina o Barberita) (Parma 1721 - Hochkirk, Slesia 1799)

Celebre ballerina, fu acclamata in tutta Europa per il virtuosismo tecnico, la grazia e la leggerezza tipici dello stile italiano. A Parigi fu rivale della Sallé e della Camargo.

Nata nella vicinia di S. Giuseppe nell'Oltretorrente, figlia di una ballerina vedova, con le due sorelle studiò danza in una scuola locale. Notata dal coreografo Rinaldi Fossano nel 1739, fu condotta da questi prima a Torino, poi a Parigi, dove debuttò trionfalmente il 14 lug. all'Accademia Reale nell'opera ballo di Rameau Fêtes d'Hébé . La sorella Domitilla danzava nella fila. Si tennero 2 mesi di repliche e il compositore scrisse appositamente per lei 4 arie di danza. Il 29 ott. a Fontainebleau, dinanzi al re, assieme al Fossano entusiasmò il pubblico. Preso come protettore il principe Vittorio Amedeo di Carignano , ispettore generale dell'Accademia Reale di musica, ebbe da questi allestito un palazzo in rue Vicienne. Oliver Norbert scrisse che era "alta, slanciata, formosa e il portamento di una deità". Nel nov. vi fu però un diverbio con il troppo geloso protettore, e la Campanini accettò l'invito di John Rich, famoso danzatore e direttore del Covent Garden, di recarsi nel lug. 1740 in Inghilterra. Il I ago. si esibì nel palazzo di Cliveden e il 25 ott., all'apertura della stagione del Covent Garden, conquistò gli inglesi per la prodigiosa agilità. Il principe di Galles, erede al trono, divenne suo ammiratore e amico. Morto il Carignano, ritornò a Parigi e il 4 lug. 1741 nelle Fêtes grecques et romaines , nel ruolo di Tersicore, dette prova che la danza nobile e di grande espressione le era congeniale quanto il genere brillante e pastorale. L'anno dopo fu di nuovo a Londra e a Dublino mentre, nel set. a Parigi, si accordò con il ministro Chambier per entrare al servizio del re di Prussia. Terminata la stagione di carnevale, invece di recarsi a Berlino, partì con la madre, la sorella e il giovane lord Stuard de Mackenzie per Venezia. Federico II, offeso per il comportamento, scrisse al suo console a Venezia e, non essendo riuscito questi a convincere la danzatrice, si rivolse al Senato della Serenissima. Non essendo questo intervenuto, il re di Prussia mise sotto sequestro il bagaglio di un ambasciatore veneziano che transitava per i suoi territori. Solo allora il Senato veneto fece accompagnare la donna alla frontiera di Palmanova, dove venne consegnata a un ispettore prussiano. Il 13 mag. 1744 Barbara debuttò al Teatro di Corte: Federico II le offrì un contratto per 5 anni a 5000 talleri all'anno, cifra mai pagata per una danzatrice, e nel 1745 la portò a 7000, considerati i risultati che la donna otteneva alla Hofoper. Con lei trionfò la tendenza italiana alla danza `alta', al salto, contro quella `bassa' di tradizione francese: fu lei a lanciare il ballet d'action , e fu celebrata, non solo per il virtuosismo, ma anche per le virtù pantomimiche. Nel suo palazzo alla Bahrenstrasse aprì i saloni alla nobiltà del sangue e del pensiero presente a Berlino: Voltaire, nella Vita privata di Federico II , scrisse che la Campanini piaceva al re, in quanto "aveva le gambe muscolose che gli facevano ricordare quelle di un uomo". Dopo uno degli spettacoli nacque uno scandalo, in quanto il barone Charles Louis De Cocceji salì sul palcoscenico e, inginocchiatosi dinanzi alla danzatrice, le chiese in pubblico di sposarlo. La donna accettò, ma pretese che il matrimonio fosse celebrato da un sacerdote cattolico. Non essendo state effettuate le pubblicazioni come prescritto dalla legge, e a causa dell'ostilità della potente famiglia del giovane, cadde in disgrazia presso il sovrano e il matrimonio pose fine alla carriera. Nel 1752 la coppia fu inviata in Slesia, nel 1759 si separò, il divorzio fu concesso nel 1788, e Barbara acquistò il castello di Barschau. Nel 1789 chiese al nuovo re di Prussia, Federico Guglielmo , il titolo di contessa, in cambio dei suoi beni. Con quanto le restava, fondò un istituto per fanciulle nobili ma povere, con il motto " Virtuti asilum ", di cui fu abbadessa a vita. Nella chiesa di Hochkirk riposa la "nobilissima Barbara Campanini".
Al Museo di Dresda c'è un suo ritratto, opera di Rosalba Carriera ; a Potsdam, nella sala della musica al Sans Souci, è effigiata in un grande pannello di Antonio Pesne . nel 1932 le fu dedicato un film, Die Tanzerin von Sans Souci ; il 16 nov. 1934 fu rappresentata al Teatro Regio di Parma da parte della compagnia di Kiki Palmer e Memo Benassi la commedia in 4 atti di Rudolf Presher e Leo Walter Stein La ballerina del re , ispirata all'incontro della Barberina con Federico II; nel 1935 un balletto, Barberina , fu eseguito in Germania su musica di L. Maudick; nel 1983 le poste di Berlino l'hanno effigiata in un francobollo con il ritratto del Pesne.


by Antoine Pesne